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MEO FUSCIUNI – LITTLE SONG
210.00€
La solitudine dell’uomo passa attraverso il suono che lo accompagna nei pensieri, nell’ interpretazione che esso fa della sua vita, passa attraverso una piccola canzone ripetuta all’infinito, che diventa suono nel silenzio, profumo. Un uomo nel suo nido, il tempo passa, senza poter uscire dal suo legame profondo con esso, spazio vitale e di attesa. Tra le sue mani tiene stretto un mazzo di rose, (Ho solo dei fiori con me…) ormai secche dal tempo che le ha attraversate, solo la mano destra è libera, per toccare il perimetro delle due finestre da dove osserva il mondo, la mano sinistra sempre attenta a non far cadere le rose rosse. Per chi sono queste rose? (sul tavolo, il vaso dove ormai l’acqua stagnante sovrasta il profumo stesso dei fiori; una tazza di caffè e una sigaretta tra le dita della mia mano). Le palle di vetro, a terra, continuamente fatte roteare per non fermare il tempo; il tempo non può fermarsi, cesserebbe l’attesa. Ombrelli neri come persone, nel cortile della quiete, appaiono e scompaiono; persone e ombrelli, tutti sono girati, gli ombrelli non proteggono dall’acqua, persone non ascoltano altre persone. Ognuno è solo nel suo mondo, dove crescono le rose, quelle rosse, che portai con me.
Descrizione
La solitudine dell’uomo passa attraverso il suono che lo accompagna nei pensieri, nell’ interpretazione che esso fa della sua vita, passa attraverso una piccola canzone ripetuta all’infinito, che diventa suono nel silenzio, profumo. Un uomo nel suo nido, il tempo passa, senza poter uscire dal suo legame profondo con esso, spazio vitale e di attesa. Tra le sue mani tiene stretto un mazzo di rose, (Ho solo dei fiori con me…) ormai secche dal tempo che le ha attraversate, solo la mano destra è libera, per toccare il perimetro delle due finestre da dove osserva il mondo, la mano sinistra sempre attenta a non far cadere le rose rosse. Per chi sono queste rose? (sul tavolo, il vaso dove ormai l’acqua stagnante sovrasta il profumo stesso dei fiori; una tazza di caffè e una sigaretta tra le dita della mia mano). Le palle di vetro, a terra, continuamente fatte roteare per non fermare il tempo; il tempo non può fermarsi, cesserebbe l’attesa. Ombrelli neri come persone, nel cortile della quiete, appaiono e scompaiono; persone e ombrelli, tutti sono girati, gli ombrelli non proteggono dall’acqua, persone non ascoltano altre persone. Ognuno è solo nel suo mondo, dove crescono le rose, quelle rosse, che portai con me.
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